Un momento di libertà
"Ho sempre pensato che quello che leggi, quello che fai, quello che impari non ti deve servire per il lavoro o per la carriera… Deve servire per la tua vita."
- 14 Giugno 2016
La lettura come un patrimonio interiore capace di restituire la libertà e come bagaglio di condivisione e confronto tra il mondo carcerario e la cittadinanza: questo il cuore di un progetto dedicato al valore che un libro può avere per un individuo e per la comunità.
Biblioteche in rete a San Vittore nasce da Bibliorete, l’associazione che riunisce le biblioteche della Fondazione Caritas Ambrosiana, della Fondazione Casa della carità A. Abriani e della Fondazione Culturale San Fedele, in collaborazione con il Centro Servizi Biblioteche Rionali del Comune di Milano, l’Associazione Cuminetti e la Sesta Opera San Fedele.
Il progetto, sostenuto dal bando di Fondazione Cariplo “Favorire la coesione sociale mediante le biblioteche di pubblica lettura”, vuole promuovere un percorso di formazione per detenuti bibliotecari e attivare la partecipazione dei cittadini alla realizzazione di un sistema bibliotecario interno al carcere, con procedure e criteri coerenti con gli standard bibliotecari, per alimentare una concreta interazione tra la casa circondariale e la città, generando azioni sociali orientate alla coesione tra i detenuti da una parte e i soggetti e le realtà promotrici dall’altra.
Lunedì 20 giugno Fondazione Cariplo ospita bibliotecari e professionisti del Terzo Settore nel suo Centro Congressi di via Romagnosi per il seminario dedicato alla riflessione sulla valutazione delle attività delle biblioteche sociali. Il convegno, patrocinato dell’Associazione Italiana Biblioteche (Aib), prevede gli interventi di Gianpaolo Barbetta (Fondazione Cariplo), Romano Montroni (Presidente del Centro per il libro e la lettura, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), Martha Friel (CSS Ebla, Torino), Marco Sisti (ASVAPP, Torino) e l’Ufficio Valutazione attività erogativa di Fondazione Cariplo. Per partecipare: form di registrazione.
Perché “un libro diventa come un momento di evasione, di libertà” e di coesione sociale.