pa.pa.pa. heritage for social innovation
Il progetto in tandem di ABCittà e 4is che ha coinvolto i musei italiani e portoghesi in un lavoro di definizione e arricchimento della relazione tra le comunità, il patrimonio culturale e l’innovazione sociale
- 07 Aprile 2017
La sfida italo-portoghese lanciata da ABCittà e 4is: rinnovare la relazione tra le istituzioni culturali e il tessuto sociale testando nuove contaminazioni e modalità di costruire valore e identità.
Patrimonio e partecipazione: due le parole chiave per comprendere il senso e gli intenti di “pa.pa.pa. heritage for social innovation”, il progetto in tandem tra Italia e Portogallo, orientato a migliorare il rapporto tra le comunità, il patrimonio culturale e l’innovazione sociale.
ABCittà di Milano e 4is di Aveiro, impegnate da anni nel campo della progettazione partecipata ed entrambe molto attente al mondo museale, sono partite dall’intento condiviso di mettere in luce le finalità sociali dei musei e del patrimonio, declinando il disegno complessivo di Tandem Europe in due diverse prospettive.
La via portoghese per l’inclusione è passata attraverso l’analisi dei bisogni occupazionali, il coinvolgimento dei soggetti disoccupati, il tentativo di comprendere quale potesse essere l’impatto del mondo museale sulle problematiche legate al lavoro. 4is ha concentrato quindi i suoi interventi sul tema della disoccupazione, proponendo workshop e incontri nei musei che permettessero a persone disoccupate di acquisire nuove competenze, a partire da quelle dialogiche offerte da questi stessi spazi.
L’approccio italiano di ABCittà si è concentrato maggiormente sui musei d’impresa e sulla relazione tra inclusione e leadership, per poi sfociare nella costituzione di due workshop sui temi della leadership e dell’inclusione, al Museo Molteni e presso l’associazione Il Lazzaretto, orientati a favorire una riflessione sul concetto di responsabilità sociale e sulla sua possibile declinazione dal mondo aziendale all’ambito museale: si può parlare di un museo inclusivo solo se in esso si esercita una leadership consapevole, questo l’assunto di fondo dal quale il progetto ha preso le mosse.
Quando possiamo affermare che un museo è veramente inclusivo? E quale impatto civico e sociale può esercitare?
Tra i molteplici esiti possibili di questo percorso resta aperta la riflessione sul ruolo futuro cui sono chiamati i nostri musei, destinati a divenire luoghi culturali per produrre consapevolezza e appartenenza, e non solo maggiore conoscenza, e ad acquisire così un vero e proprio ruolo politico per le comunità a cui si rivolgono.