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La cultura si impara in rete?

Il progetto bARTolomeo spiega arte, geografia e storia con il gioco.

  • 28 Settembre 2017

La tecnologia è una grande risorsa, soprattutto quando permette di insegnare al meglio. E se l’apprendimento fosse soprattutto un momento di divertimento?

Secondo Federica Pascotto, cofondatrice del progetto bARTolomeo, “l’arte e la cultura sono spesso percepite come materie poco accessibili e come ambienti riservati a chi ha la possibilità di investire una grande quantità di risorse economiche e di tempo. Il rischio è che sempre meno persone si avvicinino alla comprensione della storia e delle tradizioni del proprio territorio“.
In risposta quindi alla necessità di rendere la cultura libera, e in collaborazione con ArtStories e Fondazione Cariplo, Federica e il suo team hanno creato una piattaforma online per fornire ai bambini di scuole elementari e medie la possibilità di giocare e imparare allo stesso tempo, spronandoli a interrogarsi e a soddisfare autonomamente la propria curiosità.

Cos’è quindi bARTolomeo? Idealmente è un nuovo modello comunicativo dell’arte: è un’interfaccia semplice e intuitiva attraverso cui gli insegnanti di elementari e medie possono costruire un piano di lezioni che i bambini affronteranno attraverso giochi e attività di gruppo, da svolgere durante le lezioni. Grazie a questa piattaforma è possibile, ad esempio, scoprire il mondo egizio, il Cenacolo e le regioni d’Italia affiancando l’arte e la storia alla scoperta del proprio territorio.

Per Federica “l’Italia è un ambiente ricco di varietà artistica e, per continuare a comprendere la nostra cultura e le nostre tradizioni, dobbiamo valorizzare il territorio e mai sottrarre alle scuole la possibilità di approfondire delle materie così complesse e al contempo fondamentali”. E il suo ideale Federica lo realizza proponendo, attraverso bARTolomeo, moduli di arte, storia e geografia, che da fine ottobre saranno affiancati, grazie alla recente collaborazione con FAI Scuola, dai primi contenuti di educazione civica.

Inoltre, in futuro, la piattaforma verrà estesa a tutte le materie umanistiche con l’intento di creare non solo un sistema attivo di supporto agli insegnanti, ma anche di diffondere il valore di un’integrazione a 360 gradi per aiutare sia i nuovi cittadini a scoprire storia e cultura della nazione ospite, sia i bambini italiani a scoprire e comprendere al meglio le proprie origini culturali e sociali. Tutto questo può essere realizzato tramite l’abbattimento degli ostacoli economici e proponendo quindi, a genitori, bambini e insegnanti “una piattaforma libera proprio come dovrebbero essere la cultura e l’arte”.

Nel mese di ottobre sarà possibile scoprire nuove idee come questa grazie alla IV edizione di iC – Innovazione Culturale.