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“Sua Altezza”, tutti a scuola d’inclusione

La graphic novel autoprodotta dagli studenti, sul modello fanzine anni ’60

  • 28 Luglio 2016

Uno strano gigante peloso, il protagonista di questa storia, approda un bel giorno in un mondo abitato da piccoli esserini piumati che lo escludono da tutto quello che accade nel loro villaggio. Non può entrare nelle loro capanne, decisamente troppo piccole per lui, e resta seduto all’aperto, solo ed esposto alle intemperie anche di notte, subendo i dispetti degli altri, che lo deridono per le sue strane dimensioni, gli rubano i calzini, lo additano come il diverso.

Ma finalmente uno dei piccoli abitanti va oltre la distanza, si fa coraggio, decide di salire sulla mano del gigante per vedere come si vive da lassù…

E vede una cosa meravigliosa, che lui e i suoi piccoli simili non avevano mai potuto vedere da laggiù: il tramonto. Ecco come vive “Sua Altezza”, ecco il suo orizzonte, ecco la sua meravigliosa prospettiva!

La vista di tutto questo entusiasma il piumato, al punto che questi scende nel suo mondo di piccolini per raccontare loro quello che ha visto attraverso gli occhi del povero gigante tanto bistrattato. La voglia di vedere il mondo dalla quella nuova altezza diventa contagiosa, i piccoli abitanti cercano di costruire tutti insieme qualcosa per arrampicarsi sul gigante e… Oplà! L’inclusione è fatta!

Già questo basterebbe per parlare di un bel prodotto, confezionato molto bene, con un buon tratto grafico e un racconto immediato ma non banale, una storia efficace per parlare di diversità e inclusione sia a un pubblico di bambini sia a una più vasta e adulta platea.

Ma il grande valore aggiunto di questo libricino è la storia che vi sta dietro, che racconta di un gruppo di studenti del quinto anno del Liceo Artistico Caravaggio di Milano, coordinati dal professore di grafica (Pasquale Campanella) e impegnati nella costruzione di una graphic novel sull’inclusione sociale.

Uno degli aspetti più interessanti del cammino, con cui la scuola ha concluso il secondo anno del triennio di partecipazione al progetto LAIV di Fondazione Cariplo, è che si è trattato di una vera e propria scuola di vita e di lotta all’emarginazione sociale. E questi ragazzi sono stati i primi ad andare a scuola d’inclusione, per poi elaborare l’esperienza vissuta e dare vita, su carta, a un progetto grafico tutto loro, curato in ogni passaggio dalla progettazione, al disegno, alla stampa, e mirato a parlare del tema con un linguaggio semplice, ma artistico: gli studenti hanno iniziato il loro percorso con la visita ai ragazzi della Fondazione Wurmkos di Sesto San Giovanni, organizzazione no profit nata da un gruppo di artisti con e senza disturbi pscichici, che da sempre lavora sulla relazione tra arte e disagio psichico. E alla “scuola d’inclusione” è seguita la “scuola di editoria”, con un incontro con Gianluca Costantini (Beccogiallo), che ha aiutato gli studenti a dare coerenza e consistenza ai personaggi della graphic novel, e la visita in tipografia, dove i ragazzi hanno sperimentato cosa accade quando si stampano in offset 500 copie di un libro, che in questo caso era il loro.

 

“Sua Altezza”, distribuito per ora dalla scuola milanese e che forse porterà, il prossimo anno, a una mostra fotografica presso la Fondazione Wurmkos, è il risultato di un percorso molto ricco, che ha saputo coniugare al meglio il mondo della scuola, quello dell’editoria e quello del sociale, offrendo ai ragazzi un’occasione molto preziosa di apprendimento.